La vicenda si svolge in una zona desolata entrale dell'Inghilterra, terra di miniere ormai in disuso e pertanto piena di miseria materiale e morale. Il titolo prende il nome dall'unico Pub della cittadina (in italiano La Vecchia Quercia) che registra l'unico punto di aggregazione di una popolazione disperata e incattivita che deve registrare l'inquietante arrivo ...e la forzata accoglienza di un gruppo di profughi siriani.
E' un quadro magistrale del potere dell'interscambio tra due gruppi di disperati e dove si assiste alla delicata disponibilità dei profughi che si sentono dei privilegiati pur in un ambiente così inizialmente ostile.
Come in molti film di questo regista il lieto fine manca, ma si resta con un filo di speranza sulla convivenza possibile di persone in difficoltà che, proprio nei problemi reciproci, sanno tirar fuori il meglio.
Un invito a vederlo assolutamente ! Per chi lo ha visto gradirei un commento sulle sensazioni che la visione vi ha suscitato.
Un caro saluto.
Clelia
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