Ormai il Natale
è alle porte e la magia delle atmosfere natalizie ci coinvolge
positivamente facendoci, per un attimo, dimenticare i vari problemi quotidiani
ma, hai-noi, le difficoltà sociali restano dietro l’angolo.
Stiamo assistendo
da diversi giorni agli enormi disagi che sta provocando in Francia lo sciopero
generale che protesta contro una Riforma importante sulle pensioni, che mira ad
eliminare diversi regimi pensionistici là vigenti.
Ancora una
volta, la “Grandeur” della Francia si conferma in modo perentorio:
- Sono ben 42 i regimi pensionistici speciali
- Gli scioperanti riescono a tenere paralizzato il paese generale per oltre 15 giorni consecutivi
Tutt'altra
cosa, invece, in Italia, dove la nostra inconcludenza sulle questioni nazionali
è cosa risaputa…
Vorrei però,
a questo proposito, condividere con voi un pensiero che mi arrovella da lungo
tempo e che, di tanto in tanto emerge, soprattutto in vista del “Natale”, dove,
in teoria, dovremmo avere tutti più tempo per pensare, grazie alle festività.
Io penso che
anche il nostro sistema pensionistico, nonostante le rassicurazioni dei
vari Direttori dell’INPS, non potrà stare in piedi per lungo tempo.
Lo penso, innanzitutto, perché un impianto
costruito negli anni ’30 del secolo scorso e riformato leggermente sono negli
anni ’90 (senza parlare della scellerata introduzione negli anni ’70 delle Baby
Pensioni) non risulta, ad oggi, assolutamente adeguato ai fortissimi
cambiamenti avvenuti negli ultimi 15 anni nel mondo del lavoro.
Intendo dire
che, da tempo, i pochi figli che riusciamo a procreare (molti di meno rispetto
alla fine del secolo scorso) concludono gli studi molto più tardi, guadagnano
di meno nei primi anni di attività e, soprattutto, se rientrano nella schiera
dei “cervelli in fuga”, vanno a lavorare all'estero senza tornare mai
più (e come biasimarli?).
La diretta
conseguenza è che le contribuzioni, pertanto, sono sempre più esigue diventando
insufficienti per alimentare le cifre da erogare. Non solo, non dimentichiamoci poi che c'è anche l’aggravante che, oggi,
senza dubbio, gli anziani vivono sempre più a lungo e questo significa sempre
più soldi da mettere a disposizione. La piramide, purtroppo, si sta rovesciando e
questo problema non potremo ignorarlo ancora per troppo tempo.
Sovente
sento dire da qualcuno “...ho versato molti soldi nella vita lavorativa e ho il
diritto sacrosanto di averli indietro…”, ragionamento logico, ma sbagliato in
quanto col Regime mutualistico vigente accade che i contributi dei
giovani servono a pagare le nostre pensioni (i nostri contributi sono serviti a
pagare le pensioni di coloro che hanno già lasciato questa vita)….concetto
non facile da capire ma assolutamente vero.
Personalmente,
posso dire di essere una “pensionata baby” mancata; vinsi un Concorso nelle Ferrovie
a 22 anni a cui rinunciati per un impiego in azienda privata con un lavoro che
mi piaceva di più.
Se avessi
accettato, sarei andata in pensione a 41 anni anticipando, di ben 20
anni, quella di cui godo attualmente.
Ad ogni caso, non mi posso lamentare, infatti
non sono tra quelli fagocitati dalla famosa Riforma Fornero e sono così
riuscita ad ottenere la pensione piena a 61 anni, (cosa oggi non più possibile).
Col senno di poi posso quindi dire che, per fortuna, non appartengo alla
categoria (tanto odiata) delle Baby Pensioni , di cui non sarei affatto
soddisfatta in quanto la ritengo un furto nei confronti della collettività.
Ma, quindi,
come si potrebbe risolvere questo inevitabile problema che dovremo fronteggiare
nei prossimi anni? Io qualche risposta me la sono data:
-
diventando cittadini più responsabili, andando, per esempio, a votare e/o prendendo parte alla vita politica per essere più causativi sulla guida dello Stato.
In tal
modo, potremmo contribuire a vere riforme strutturali che agevolino il lavoro
dei giovani ed il rientro di coloro che sono espatriati, continuando
a risparmiare, cosa che personalmente faccio con un piano di accumulo che, pur sottraendo qualcosa al mio tenore di vita odierno, mi fa
stare più tranquilla nei confronti del futuro.
Queste
quindi le mie proposte…Che ne pensate? Mi piacerebbe avere da voi un riscontro!
Comunque…Bando
alle dolenti note fin qui esposte, forse è meglio pensare al periodo
natalizio che si sta per svolgere, che ogni anno ci rasserena, sia per gli addobbi
natalizi che abbelliscono le nostre città e le nostre case, che per le
varie iniziative benefiche che, soprattutto a Natale, sono molto più
frequenti.
Per esempio,
ce n’è una, in particolare, che mi ha colpito molto: ho scoperto che in Veneto esiste un paese che, da oltre 15 anni, rinuncia alle classiche luminarie dei
negozianti per fare beneficenza a chi ha bisogno.
Penso che si tratti di un’iniziativa
veramente coraggiosa e, soprattutto, utile, ai fini della collettività…
Inoltre, fuori dalla Chiesa e dagli Uffici Pubblici ci sono cesti di lumini da
prendere in cambio di un’offerta.
Il risultato è che, in questo modo, il paese diventa un
grande presepe con piccole luci al posto di luminarie, una cosa quindi
comunque molto suggestiva, che contribuisce ugualmente alla Magia del Natale.
Certo, è
indubbio che le luci degli addobbi cittadini siano fantastiche e che
anche gli alberi di luci al posto degli abeti veri (com'è quest’anno per Milano
nella grande piazza Duomo) siano veramente suggestivi, ma, talvolta, persino iniziative più modeste come questa possono comunque contribuire a rendere unico il Natale. L’importante
è che la Magia del Natale riesca a darci tanta gioia facendoci per un
attimo tornare bambini.
Concludo questo
post con un caloroso augurio a chi mi segue:
Che le feste trascorrano bene nell'intimità delle vostre famiglie e che il 2020 sia un anno positivo per tutti voi con le tante auspicate novità positive in campo sociale, economico e politico!
Scrivetemi il vostro pensiero, mi farà
molto piacere avere una vostra opinione !
Buone Feste!
Ci rivedremo a Gennaio con una nuova storia da raccontare!
Clelia
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