Cari lettori,
Si è già parlato di “Ozio” come “stile di vita” riferendosi alle varie attività del
pensionamento per rendere gli Anni d’Argento allineati ad un Progetto
di vita individuale veramente soddisfacente.
Il turismo è certamente uno dei settori più trainanti per
godersi a pieno il tempo libero della pensione, così, con mio marito, ci siamo
pertanto organizzati per fare un grande viaggio da tempo programmato: Boston
e New York in autunno.
Sapevamo che sarebbe stato costoso e impegnativo a causa
della lunghezza del viaggio e delle inevitabili code per le attrazioni di una
meta frequentatissima, ma confidavamo di arricchirci molto con questa
esperienza.
Al contrario invece, il viaggio si è concluso con un’inaspettata
delusione e siamo stati ben lieti di ritornare in Italia dove – nonostante la
persistenza dei problemi che tutti conosciamo – regna almeno il senso
estetico e la cultura del bello.
La Grande Mela, infatti, ci è piaciuta esclusivamente vista
dall’alto per i panorami grandiosi che propone solo Manhattan, ma, al
contrario, scendendo in basso, quella che si è aperta ai nostri occhi è stata
una vera e propria “discesa agli inferi”.
Traffico
caotico ai limiti dell’inverosimile, inquinamento acustico
insopportabile, aria viziata data la poca ventilazione dovuta alla
concentrazione di grattacieli e palazzi alti, spazi angusti nei ristoranti,
alberghi e negozi venduti a prezzi esorbitanti al metro quadro…..
Insomma niente di
veramente bello nemmeno nelle vie più famose e celebrate che non superano
l’eleganza e lo stile di alcune zone di Milano.
Qualche Museo degno di nota, ma solo per gli amatori dell’arte
moderna.
Commovente il Museo della Memoria a Gound Zero e
struggente vedere, accanto alla Statua della Libertà e l’isoletta di Ellis
Island.
In quest’ultima, fa un certo effetto pensare che sono
passati tantissimi nostri connazionali prima di una vita grama in quanto solo
per pochi si realizzò davvero il classico sogno americano.
Insomma, per concludere, non consigliabile affatto per
riempire il proprio “ozio creativo” da pensione ma piuttosto suggerita
per i giovani o per chi cercasse le avanguardie culturali o musicali e le
lusinghe di una “metropoli che non dorme mai”.
Al contrario di New York, ci è invece piaciuta l’elegante
Boston, ordinata e spaziosa nelle sue atmosfere ventose con i localini
antichi vicino al porto a testimonianza di un passato glorioso di città più
colta d’America.
Apprezzabile soprattutto il trasferimento da Boston a New York
attraversando, con un comodo treno veloce,
Rhode Island e Connecticut con i loro piacevoli villaggi
sulla costa.
Così, piacevolmente immersi
tra barche e pescatori, in una tipica cornice da provincia americana, ci è
stato immediatamente comprensibile il perché tanti newyorkesi, pur lavorando
nella Grande Mela, abbiano deciso di spostarsi, viaggiando anche diverse ore al
giorno, per poter vivere lì.
Comunque, la conclusione è che, tornando, si apprezza ancora
di più l’Italia con tutto il bello che ci offre o comunque l’Europa, che credo
sia più consigliabile per un “turismo maturo” che colori i propri anni d’argento.
Alla prossima!
Clelia
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